Il “socialismo verde”, nella prospettiva della cosiddetta sostenibilità promossa dall’Agenda ONU 2030 e portata avanti dall’Amministrazione Biden (Build Back Better), dalla Commissione Europea (PNRR) e dall’iniziativa del Great Reset del Forum di Davos, minaccia la proprietà privata, la libertà economica, la famiglia e la stessa sovranità nazionale. L’ideologia verde diviene il grimaldello per creare una sorta di “socialismo liberale”, dove si mantengono le strutture liberal-democratiche accentrando però risorse e decisioni in cabine di regia sempre più alte.
La “transizione ecologica”, nella componente energetica e in quella alimentare, crea scarsità e quindi fa salire i prezzi, a danno dei popoli e delle persone più svantaggiate, che tali politiche, in tesi, vorrebbero aiutare.
Occorre una “nuova narrazione” per uscire dalla “cultura” della crisi permanente, sanitaria, ecologica, energetica, bellica: uno “stato di eccezione” che sembra funzionale alla limitazione politica dei diritti autentici. È urgente un “ritorno al reale”, pena un declino della civiltà umana per come la conosciamo.
Editorialista: Maurizio Milano – Analista e consulente mercati finanziari, membro del Collegio degli autori dell’Osservatorio Card. Van Thuan